I mostri mangiano i bambini che frignano
Trama e recensione di I mostri mangiano i bambini che frignano, opera di Bruce Eric Kaplan, edito da Salani editore
Vi ricordate i libretti illustrati, che da piccoli mamma e papà vi facevano sfogliare o vi leggevano prima di dormire, o nei pomeriggi a casa, tra letto e divano? Vi ricordate di averne mai letti, assieme ai vostri figli, ai vostri nipoti o cuginetti, ad un’età più adulta?
Ecco, questi deliziosi libriccini non sono solo un vecchio ricordo, esistono ancora, e continuano a divertire ed educare alla lettura migliaia di bambini in tutto il mondo.
Recentemente Bruce Eric Kaplan ne ha pubblicato proprio uno, uscito ora anche in Italia: I mostri mangiano i bambini che frignano.
Due bimbi, Henry ed Eve, non smettono mai di piangere e lamentarsi, non fanno altro che frignare dalla mattina alla sera. Il papà, nel tentativo di farli smettere, dice loro che continuando così, prima o poi, verranno catturati e mangiati da qualche mostro, perché i mostri amano riempirsi lo stomaco proprio con i bambini che frignano di più!
I due giovani protagonisti del racconto però non si lasciano intimidire, non credono per nulla alla storiella del padre. Grave errore! Perché un mostro a catturarli arriverà per davvero!
E adesso? Se li mangerà?
Tutto per il mostro si complicherà al momento cruciale di dover decidere come cucinare questi bei due bimbi: meglio una torta, un panino, un’insalata, o cos’altro?
Allora che ne sarà di questa indecisione? E di Henry ed Eve?
L’autore Kaplan, conosciuto meglio con la sigla BEK, fumettista negli Stati Uniti per il New Yorker da ormai tanti anni, e collaboratore per la sceneggiatura di serie televisive famose in tutto il mondo, come Seinfeld e Six Feet Under, con questo libro illustrato riesce a divertire, appassionare ed incuriosire i più piccoli, avvicinandoli al mondo dei libri.
Ma non solo, Kaplan riesce anche a far presa su un potenziale pubblico di lettori più adulto, con la voglia di leggere al fianco delle persone amate o semplicemente di dilettarsi con qualcosa di diverso dal solito, di leggero, originale e buffo.