Il giardino nascosto di Lilith

Trama e recensione di “Il giardino nascosto di Lilith” opera di Ciro Comini, edito da 0111 edizioni

Il protagonista di questo romanzo è Marco Augusto, un quarantacinquenne, che sfinito dal suo lavoro milanese decide di organizzare una vacanza e andare a trovare i genitori che vivono a Posillipo. Il lungo viaggio in treno, da Milano a Napoli, lo aiuterà a riflettere su di sé, infatti durante queste ore farà due incontri importanti: il primo con due ragazze straniere mentre il secondo con un misterioso manoscritto rinvenuto nel sedile del treno. Marco, come lo chiamano gli amici, si troverà di fronte più che mai quelle domande che per troppo tempo erano sepolte nel suo cuore e dovrà dare risposte da sempre aveva rimandato. Il documento rinvenuto si chiama proprio “Il giardino di Lilith” e tra le sue pagine sono scritti racconti che spaziano tra la realtà e il sogni, pensieri che vogliono raccontare emozioni e sensazioni. Lilith è il personaggio narrante e ripercorrendo i suoi sogni spinge il protagonista a recuperare i suoi, per scoprire che ogni persona ha un giardino segreto in cui vengono custoditi l’amore, la curiosità, la vita e, infine, la morte, che qui diventano una cosa sola ci proiettano verso l’infinito. Ciro Comini in questo romanzo ha voluto usare il sogno per creare immagini della realtà, questo stile poco tradizionale rende accattivante la lettura del libri, non facendo cadere nel banale una storia apparentemente fantastica. Al termine della lettura sarà impossibile per il lettore non aver scoperto qualcosa di sé, recuperando piccoli pezzi del proprio passato e componendo quello che si vive nel proprio presente.